Percorso
di Consapevolezza
Lo
scopo è quello di accrescere la consapevolezza della nostra
autentica essenza.
Non
c'è alcuna possibilità di vera felicità nell'ignoranza di se
stessi e nel condizionamento mentale, nella mancanza di contatto con
i nostri talenti e aspirazioni e desideri autentici. Di solito
scambiamo la felicità per una soddisfazione momentanea, effimera,
trascorrendo in affanno la vita che altri hanno confezionato per
brevi momenti di appagamento. Dobbiamo prendere atto
della
nostra situazione attuale: agiamo secondo istintivi meccanismi di
difesa e di condizionamenti di ogni tipo.
Ci
identifichiamo quindi con la nostra personalità del momento, con il
nostro ego condizionato.
Quando
inizio a lavorare su me stesso?
Di
solito il lavoro su di sé inizia con la presa di coscienza che le
mie scelte non sono prese in autonomia ma sono derivate da una
griglia mentale che è il frutto di condizionamenti di ogni tipo e
della cultura in cui vivo.
Possiamo
dire che il lavoro su di sé, o percorso di autoconoscenza, inizia
quando decido di prendere in mano la mia vita e di fare delle scelte
con responsabilità.
Quindi
non coincide con il percorso formativo classico, quello scolastico da
insegnante a studente di qualsiasi tipo e livello, ma è
costituito dalla somma delle scelte e pratiche personali che metto in
atto per conseguire la mia libertà decisionale.
Il
percorso di autoconoscenza, solo per fare alcuni esempi, assume forme
che vanno dalla ricerca di validi metodi d’indagine interiore al
volontariato finalizzato alla pratica di sentimenti umani autentici
ed elevati, dall'arte come espressione autentica di sè al viaggio
inteso come ricerca di culture diverse. Il lavoro su di sé non è né
può essere rigidamente codificato in schemi fissi.
Il
primo passo è sempre l'osservazione di me stesso e la presa di
coscienza che da passivo, meccanico e condizionato, voglio seguire le
mie forze vitali e diventare libero nelle mie scelte, che
divengono il motore della mia evoluzione.
Con
un corretto e costante lavoro entro in contatto con me stesso, riesco
ad andare in profondità e unisco cuore e mente, ascolto attentamente
i miei bisogni autentici e attivo la mia consapevolezza che mi fa
distinguere tra ciò che mi nutre ed evolve e ciò che non mi occorre
e mi appesantisce.
Le
scelte prese con questo livello di consapevolezza, con questa
centratura autentica e personale, in pace interiore, sono chiare,
forti e decise. A questo punto sviluppo una realizzazione
pratica, non una conoscenza teorica ma una cultura personale che
deriva dalle esperienze fatte che sono diventate parte di me stesso.
Non sono più solo in quanto realizzo che faccio parte del tutto e
non c’è differenza tra me e l’altro. Scelgo costantemente
secondo il mio proprio essere
autentico
e non sono più condizionato dall’esterno. Questa azione precisa e
cosciente genera un campo di forza intorno a me che attira persone,
eventi, risorse che vibrano in sintonia con quello che sono.
Quindi
la mia esistenza stessa si trasforma in potere personale e gioisco di
una vita di cui sono autore. Sono responsabilmente creativo e incarno
la mia propria avventura, cambio il finale della storia perchè
determino la mia esistenza illuminando
la via con la consapevolezza che ho raggiunto.
Come
si percorre questo sentiero?
Come
detto prima i modi sono infiniti, ma sostanzialmente tutti hanno
caratteristiche comuni.
In
quanto esseri umani siamo dotati di grande capacità di scelta. Lo
strumento con cui esprimiamo le nostre scelte è la mente che
dovrebbe essere al nostro servizio e che dovrebbe essere libera e
autonoma. In realtà è facile verificare quanto la mente sia
condizionata da paure e meccanismi istintivi ed indotti.
Quindi
il lavoro su di sé deve attivare un processo di conoscenza di
tali meccanismi e condizionamenti e relativa pulizia per ritornare
protagonisti autentici della nostra vita.
Siamo
esseri unici, diversi anche profondamente gli uni dagli altri e
questa è la ragione per la quale ciascuno deve trovare il proprio
percorso personale di consapevolezza. Letture e teoria sono un
aiuto formidabile ma completamente inutile senza la pratica attiva.
Il contatto con il mondo naturale e le sue manifestazioni
autentiche e selvagge sono indispensabili per ritrovare la giusta
dimensione del corpo fisico.
Le
pratiche di meditazione e rilassamento che portano a distaccarci
dalla frenesia del mondo artificiale sono utili per riappropriarci
della calma necessaria alla visione interiore.
Un
corpo sano ed una mente calma portano ad iniziare la percezione del
piano spirituale e trascendente. A questo punto siamo capaci di
attivare la nostra propria vibrazione che attrae in modo autonomo le
dinamiche e le persone adatte con cui proseguire il lavoro su di sé.
La
comunità.
Siamo
esseri unici e dotati di talenti, capacità ed attitudini uniche.
Questa è la grande forza del gruppo, la caratteristica che ci ha
permesso di essere l’umanità che siamo. Quando riusciamo ad
integrare le nostre qualità in un gruppo
diveniamo
capaci di qualsiasi cosa. I nostri simili sono indispensabili per
essere completi in noi stessi.
Il
lavoro su di sé non è completo ed è inutile senza l’interazione
profonda con l’ambiente, che comprende le creature e soprattutto i
nostri simili.
Il
gruppo, è formato dall’attrazione di persone simili, nutrito di
singole individualità indipendenti e consapevoli, generose e
coscienti, allarga le proprie prospettive culturali, genera vitalità
e movimento, getta le fondamenta per nuovi orizzonti. Dai confini
osmotici, permeabili ed indefiniti come un giardino zen che sfuma nel
bosco, dialoga con l'esterno e crea una nuova realtà.
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