La collaborazione con
i proprietari del Borgo di Castelnuovo Val di Cecina è terminata, ringraziamo
quanti hanno collaborato per trovare un accordo ma è ora di cambiar direzione. Nel
gruppo c’è comprensibile delusione ma anche voglia di voltar pagina, di
rinnovare le energie che stavano calando, di trovare altri luoghi meno isolati
e degradati.
Guardandoci indietro
abbiamo visto lo sforzo incredibile di un gruppo che in pochi mesi ha saputo
trovare proposte concrete e reali per ripopolare in modo moderno ed evoluto un
complesso enorme ed un’intera valle, arrivando ad organizzare oltre venti
persone ed i professionisti necessari a partire veramente. In questi mesi di
lavoro appassionante abbiamo fatto esperienze molto importanti e imparato
metodi e percorsi indispensabili al nostro scopo. Adesso conosciamo l’importanza
dell’energia di gruppo e quello che può fare, abbiamo studiato originali
soluzioni pratiche per l’autosufficienza sostenibile, abbiamo fatto percorsi di
soluzione e armonizzazione dei conflitti e soprattutto c’è un gruppo di tenaci
e fantastiche persone ben determinato a realizzare il proprio sogno. La voglia
di vivere insieme ad amici con menti libere, in modo autosufficiente in un ambiente
naturale e guardando verso un futuro migliore è più presente che mai!
Certamente ci siamo
interrogati su come possiamo fare meglio e sugli inevitabili errori da non
ripetere. Determinante sarà un rapporto migliore e più chiaro con tutti coloro
che condividono e vogliono far parte di questo progetto, integrando in modo
positivo le differenze di visione e le capacità uniche di ciascuno. Questo
aspetto è risultato il più difficile ed importante da facilitare: è chiaro che
siamo nati e cresciuti in una società che ci ha insegnato ed impresso nell’inconscio
le logiche della supremazia individuale, della competizione, del profitto
immediato, delle comodità inutili, immersi in una vita artificiale. Abbandonare
questo modello così familiare per agire con cooperazione e affetto,
condivisione e fiducia, sostenibilità e non violenza è la vera sfida che
dobbiamo affrontare e vincere.
Dall’esperienza
pratica emerge che dobbiamo coinvolgere persone ed istituzioni in grado di
supportare efficacemente il progetto. Sono necessarie collaborazioni con
personalità accademiche, del lavoro, della cultura, in grado di apprezzare lo
scopo evolutivo del progetto e rendere disponibili le necessarie risorse
economiche, sociali e culturali indispensabili alla realizzazione pratica di un
sogno semplice e naturale ma molto complesso nella nostra realtà. Abbiamo già
incontrato alcune di queste personalità riscontrando interesse e condivisione
molto positivi e certamente questa è la strada da percorrere.
Infine abbiamo
imparato che siamo unici, ciascuno con il proprio inimitabile e prezioso modo
di vedere. Guardando un fiore c’è chi nota la dimensione, chi il colore e altri
sono attratti dal profumo: nessuno lo descriverà in modo esattamente uguale a
chi gli siede accanto. La stessa cosa capita leggendo una frase, riflettendo su
un principio, valutando un problema: che dire di un progetto così ampio e
complesso! Abbiamo capito che è inutile e negativo pensare di avere tutti la
stessa esatta visione. La cosa importante è che il fiore sia percepito come
bello e importante, la frase sia apprezzata, il principio sia condiviso e il
problema risolto: visioni differenti e uniche ma verso la stessa direzione.
Per concludere
prendiamo atto di un momento necessario a raccogliere idee ed energia, in
questi mesi ci siamo dedicati notte e giorno al progetto trascurando lavoro e
relazioni che adesso richiedono l’attenzione dovuta. Anche il periodo estivo
reclama una pausa per riprendere le forze. Siamo a disposizione di chiunque
desideri collaborare portando idee e proposte, senza stress e tensione.
A presto, un abbraccio
intenso da Terre Di Transizione!
Amabile senso di una visione spregiudicatamente positiva, usare le sole metà positive delle nostre funzioni intellettuali ed emozionali può essere davvero utile ma in fin dei conti parziale, come parziali sono quell'insieme di visioni lasciate a credere e far credere. Sono un lettore dell'ultima ora, sono capitato qui per caso se di caso sia possibile parlare. Vi voglio però dire che nonostante appoggi in pieno le delicate e morbide parole di colui o colei che ha scritto, sarebbe bene non tralasciare l'aspetto della conspevolezza che l'uomo, per come è oggi ha necessità di essere ancora guidato, egli stesso ne sente un ancestrale bisogno, milioni ma che dico miliardi di persone ogni giorno si inginocchiano in chiese, moschee e templi di ogni forma e credo, e lo fanno non perchè hanno paura se non in minima parte, lo fanno perchè necessitano di una guida, di sentirsi dominati e controllati. Se l'uomo è lasciato solo al suo vagabondaggio interiore, si senitirà smarrito e impaurito rispondendo con l'aggressione e la prevaricazione, forme di paura stratificate in atteggiamenti societari accettati e tollerati, per lo meno in questa società di oggi. E non è certo di meno improbabile che la questione non si ripeta, andando verso la calma e apparente consapevolezza accademica, spettro di un buon costume a volte più ipocrita con le sue propaggini di estrema mercificazione di idee e morali. Vi scrivo non per giudicarvi, lo faccio per darvi un'ulteriore visione al vostro progetto. Vi scrivo per dirvi che a volte superare l'uomo con i progetti non è soddisfacente ne prudente, vedere le cose per quelle che sono non ci distanzia dallo scopo finale...non tanto quanto l'azione di ignorarle. Buon viaggio a tutti voi. Un abbraccio
RispondiElimina